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Roma, 2 novembre 2011 «Avevamo bisogno di rigenerarci, di ripartire dopo aver fatto un’analisi sugli errori del passato». Errori che sono costati cari ai Verdi come alla sinistra estrema: fuori dal Parlamento. E quali sono stati? «Quello più grande è stato l’esserci schiacciati sulle posizioni politiche dell’estrema sinistra». Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, parte dal passato per raccontare il presente a cui insieme a molti altri ecologisti sta lavorando. «È evidente che il nostro obiettivo è di portare in Parlamento le forze ecologiste, superando i Verdi, guardando all’Europa». Guardando alla Germania, per esempio, dove gli ecologisti sono al 22% o alla Francia, dove si assestano al 16%. Nel 2006 i Verdi italiani erano al 2%: da qui nasce l’esigenza di quel salto di qualità necessario a emanciparsi da quella «sovrapposizione» che si è mostrata fatale con la sinistra. IL SIMBOLO E IL MOVIMENTO Intanto si è scelto il simbolo, attraverso le primarie, oltre 20mila persone che con il loro voto hanno indicato quale dovrà essere il logo del nuovo movimento politico che nascerà ufficialmente il 26 e il 27 novembre a Roma al teatro Valle. Resta il sole che ride, ma la scritta è «ecologisti e reti civiche». «Questa consultazione democratica, la prima che mai sia stata fatta per scegliere il simbolo di un partito o di un movimento, ci è costata 500 euro», dice con orgoglio Bonelli. Un successo di partecipazione perché «in questi due giorni abbiamo portato la politica e i grandi temi dell’ecologia nelle piazze, nei mercati, tra la gente che è sempre più impaurita dalla crisi economica e dall’assenza della politica che mai come oggi appare distante dai problemi reali e concreti che i cittadini, i giovani e le famiglie, devono affrontare nella quotidianità». E questo è stato il primo passo. Il secondo è il battesimo ufficiale, con l’Assemblea costituente, a cui parteciperanno tutti i leader dei verdi europei, come il tedesco Daniel Cohn-Bendit, e con protagonisti attivi i movimenti referendari, Michele Dotti - quello dell’appello “Abbiamo un sogno” - e il sindaco di Cassinetta di Lugagnano (Milano), Domenico Finiguerra, che spopoIa sul web (oltre un milione i contatti che registra), che nel suo comune ha voluto un piano regolatore con consumo del suolo a costo zero; il presidente del Wwf Italia Stefano Leoni e Gaetano Benedetto. «In quell’occasione - racconta Bonelli - parleremo dell’Italia che abbiamo in mente, delle politiche industriali, soprattutto nel settore automobilistico, che potrebbero dare nuovi posti di lavoro puntando su auto elettriche e pulite anziché sui Suv». Bonelli assicura che questo movimento, «termine più adeguato di partito» ecologista e «civico», che vuole parlare alla società «e non ad una parte politica di essa» sarà ad alto livello di «partecipazione» e lo stesso percorso che porterà alla sua nascita ufficiale sarà «accompagnato» da quattro figure che saranno una sorta di padri nobili, il comitato dei garanti. Si tratta di Daniel Cohn-Bendit; il presidente di Slow food International Carlin Petrini; la scrittrice Dacia Maraini e il padre nobile del movimento per l’acqua pubblica Riccardo Petrella. Bonelli entra anche nel merito del dibattito politico nel centrosinistra a proposito di primarie di coalizione. «L’alleanza di centrosinistra deve recuperare lo spirito e l’entusiasmo - dice - dei referendum di giugno se vuole davvero cambiare l’Italia. Si organizzino subito le primarie del programma per dare agli italiani 10 punti per cambiare da subito il Paese, e per restituire ai cittadini la speranza in un futuro migliore. Noi ne proponiamo tre: la difesa e la valorizzazione dei beni comuni, la green economy e la difesa del suolo per affrontare il dissesto idrogeologico e creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro, la mobilità pubblica e sostenibile». |
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